Tutto l’universo obbedisce all’amore: il nuovo album di Joan As Police Woman

Non deve pensare a come cantare. L’ha imparato molto presto, quando ha capito che la voce di Sam Cooke “era il suono più straordinario che avessi mai sentito”. Joan Wasser voleva essere come lui, cantare in maniera diretta, sincera; senza residui ornamentali. E poi c’erano Ray Charles e Mahailia Jackson, che intonano i loro brani con quella naturalezza priva di alcuno sforzo. Così, la cantautrice del Connecticut, ha scoperto che non deve pensare a come cantare. Da quel momento Joan As Police Woman ha pubblicato album, si è esibita e ha collaborato con una valanga di artisti del calibro di Jeff Buckley, Elton John, Lou Reed, Rufus Wainwright, John Cale, Tony Allen, Sparklehorse, Dave Gahan, Tanya Donelly e molti altri. Quando non è impegnata con la sua musica, Wasser la insegna al Clive Davis Institute of Recorded Music della New York University.

Contemplazione e malinconia

Lemons, Limes & Orchids tratta i temi di amore e perdita, l’autrice lo intende come “un tributo alla resistenza, con un’attenzione particolare a fare i conti con il collasso e il disorientamento collettivo. Parla di come l’amore ci lasci senza fiato per la gioia e per il dolore”. Il seguito di The Solution Is Restless – album del 2021 realizzato con il compianto pioniere dell’afrobeat Tony Allen e il cantante, chitarrista e produttore discografico austriaco naturalizzato britannico Dave Okumu – è stato cesellato da un ensemble di stelle: Award Meshell Ndegeocello al basso, Chris Bruce alla chitarra, Daniel Mintseris alle tastiere, mentre Parker Kindred e Otto Hauser si alternano alla batteria. Il risultato è un’incantevole raccolta di brani sospesi tra contemplazione e malinconia.

Lemons, Limes & Orchids

La prima anticipazione dell’album è stata Long For Ruin, un accattivante brano trainato da un groove ipnotico che si rilassa in ritornelli agrodolci. Spiega Wasser che la canzone “si riferisce all’apparentemente intenzionale allontanamento della razza umana da sé stessa”. Perché “sembriamo intenzionati a distruggerci. Non disposti a condividere le nostre risorse. Sembra che ci siamo allontanati da noi stessi e, a nostra volta, gli uni dagli altri”. L’album, invece, si apre con l’intreccio analogico e digitale di The Dream, prosegue con la meditazione soul Full-Time Heist e i rivoli funky di Back Again. La protagonista assoluta, però, è la voce di Wasser: calda, versatile, ritmica e drammatica a seconda dei momenti. In With Hope In My Breath è tanto sicura di sé quanto risulta vulnerabile in Started Off Free; si fa largo nell’elettronica notturna di Remember the Voice così come negli echi afrobeat di Oh Joan. È puro velluto negli abbracci emotivi di Tribute To Holding On e Safe To Say, spoglia nella conclusiva Help Is On It’s Way, irresistibile in Lemons, Limes & Orchids, il brano che dà il titolo a questa raccolta di canzoni.

“Ascolto gli album come fossero un’esperienza completa”, dice Wasser. Ed è proprio così che bisogna approcciarsi a questi brani, consapevoli che, il suo, è molto più di un semplice disco

Fonte: Il Sole 24 Ore