Ucraina granaio d’Europa: il piano Ue per sbloccare l’export di Kiev
È una emergenza nell’emergenza quella scoppiata nelle ultime settimane in Ucraina, dove milioni di tonnellate di grano sono bloccate dal conflitto con la Russia. Preoccupata da una grave crisi alimentare, la Commissione europea ha presentato ieri nuove iniziative per sbloccare l’export da un paese tra i maggiori produttori agricoli del mondo. Tra le altre cose, Bruxelles propone la creazione di una piattaforma logistica per aiutare la collaborazione tra i trasportatori europei e gli esportatori ucraini.
«Venti milioni di tonnellate di cereali – ha spiegato ieri la commissaria ai Trasporti, Adina Valean – devono lasciare l’Ucraina nei prossimi tre mesi utilizzando le infrastrutture dell’Unione europea. Si tratta di una sfida gigantesca, per cui è fondamentale coordinare e ottimizzare le catene logistiche, creare nuovi percorsi ed evitare il più possibile le diverse strozzature».
Ferme a Odessa 2,5 milioni di tonnellate di grano
La situazione è complicata dal blocco dei porti ucraini sul Mar Nero da parte della marina russa (secondo la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock in particolare a Odessa sono ferme 2,5 milioni di tonnellate di grano).
Prima del conflitto, infatti, il 90% dell’export ucraino transitava dai porti sul Mar Nero. Nonostante il recente tentativo di facilitare l’export su rotaia o per strada, vi sono secondo Bruxelles migliaia di camion fermi alla frontiera che l’Ucraina condivide con l’Unione europea. La durata media per attraversare il confine e superare la trafila amministrativa è di 16 giorni, ma il transito può salire a 30 giorni in alcuni casi, ha spiegato ieri l’esecutivo comunitario.
I problemi del trasporto su rotaia
Il trasporto su rotaie è ostacolato dalla diversa larghezza delle rotaie ucraine, simili a quelle russe (ed ex sovietiche). La Commissione europea prevede quindi di creare una piattaforma logistica sulla quale possono più facilmente incontrarsi domanda e offerta nel trasporto di prodotti agricoli. Sul fronte doganale, Bruxelles chiede ai paesi membri di velocizzare le autorizzazioni all’import. L’esecutivo comunitario vuole anche costruire nuove riserve per lo stoccaggio di grano per evitare che marcisca nell’attesa del trasporto.
Fonte: Il Sole 24 Ore