Ucraina, Tajani: non è prevista alcuna partecipazione di truppe italiane

Ucraina, Tajani: non è prevista alcuna partecipazione di truppe italiane

«Lo ribadisco anche qui insieme al ministro Crosetto: non è prevista alcuna partecipazione nazionale a un’eventuale forza militare sul terreno. Per quanto riguarda l’attuazione e il monitoraggio del cessate il fuoco, sosteniamo da tempo un ruolo profilato delle Nazioni Unite, nella cornice autorizzativa del Consiglio di Sicurezza, di cui fanno parte – come sapete – anche Russia e Cina». Così il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, nel corso delle sue comunicazioni sulle missioni internazionali alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. «Nulla può essere deciso sul futuro dell’Ucraina senza gli ucraini. Nulla può essere deciso sulla sicurezza dell’Europa senza gli europei. – ha proseguito – Una soluzione duratura implica anche garanzie di sicurezza. Su questo aspetto la posizione del Governo italiano è molto chiara ed è stata ribadita più volte dal Presidente del Consiglio Meloni, oggi a Parigi per discutere questo tema centrale con i nostri principali Partner. Siamo impegnati nella costruzione – insieme ai nostri alleati europei e occidentali, a partire dagli Stati Uniti – di garanzie di sicurezza solide ed efficaci per l’Ucraina che trovino fondamento nel contesto euro-atlantico».

«È la Russia che deve decidere se vuole la pace o no»

«L’accordo sulla navigazione nel Mar Nero raggiunto martedì è un fatto positivo. Abbiamo sempre sostenuto tutte le iniziative diplomatiche volte a consentire la riattivazione di quel cruciale corridoio marittimo, anche in funzione dell’esportazione di grano, fondamentale per la sicurezza alimentare, in particolare dell’Africa». Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, nel corso delle sue comunicazioni sulle missioni internazionali alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. «Continuiamo a sostenere ogni passo in avanti che si compie verso il cessate il fuoco, come la moratoria sui bombardamenti delle infrastrutture energetiche, la restituzione dei bambini ucraini rapiti, il rispetto del diritto umanitario e il rilascio dei prigionieri di guerra. Ho parlato di quest’ultimo punto nei giorni scorsi con il Ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti, che – come sapete – svolgono un ruolo importante su questo specifico aspetto». Kiev ha già accettato le intese. «Ora tocca a Mosca darvi attuazione e dimostrare di voler portare avanti il percorso verso la tregua. È la Russia che deve decidere se vuole la pace oppure no».

Fonte: Il Sole 24 Ore