Ue e Canada «pronti a reagire» ai dazi Usa. Il Messico riunisce il governo

Ue e Canada «pronti a reagire» ai dazi Usa. Il Messico riunisce il governo

Il presidente americano Donald Trump minaccia di innnescare un’era di guerre commerciali con la sua strategia di dazi, ma i Paesi oggetto delle sue misure tariffarie non sembrano volerle accettare supinamente. Dal Canada, al Messico fino all’Unione europea, molte importanti voci si sono subito levate non appena gli ordini esecutivi del presidente Usa sono stati annunciati.

Mark Carney, ex stimatissimo presidente della Bank of England e favorito per diventare il prossimo primo ministro canadese, ha apertamente accusato Donald Trump di essere «un bullo» e ha dichiarato che il suo Paese risponderà all’imposizione di dazi del 25%. Parlando in esclusiva a Bbc Newsnight, il 59enne ex banchiere centrale ha detto che il Canada «risponderà, dollaro per dollaro, alle tariffe statunitensi».

L’ex vicepremier e ministro delle Finanze canadese e candidata alla leadership del partito liberale, Chrystia Freeland, sostiene esplicitamente che Ottawa dovrebbe prendere di mira i veicoli Tesla e l’alcol statunitense come parte del suo pacchetto di ritorsione alle misure che si appresta ad adottare l’amministrazione Trump. In un’intervista con “The Canadian Press” venerdì, Freeland ha auspicato l’entrata in vigore di dazi del 100% su tutto il vino, la birra e gli alcolici degli Stati Uniti e su tutte le Tesla. «Dobbiamo essere molto mirati, molto chirurgici, molto precisi», ha detto Freeland. Freeland ha detto che il Canada deve trasmettere il messaggio ai più stretti sostenitori di Trump che se si colpisci il Canada, Ottawa risponderà. «Una delle caratteristiche dell’amministrazione Trump è che a loro piace suscitare incertezza», ha detto Freeland. «Ci sono molte notizie su dibattiti interni all’amministrazione Usa, quindi usiamoli a nostro vantaggio. E mettiamo alcune carte sul tavolo e dobbiamo essere molto chiari sul fatto che se ci colpiscono, colpiremo anche noi».

Freeland ha ribadito la sua richiesta al governo canadese di pubblicare il suo elenco di possibili dazi il prima possibile. «Prendendo di mira i prodotti degli stati repubblicani che hanno votato per Trump e i prodotti realizzati dai suoi amici miliardari, il Canada può esercitare un’inevitabile pressione politica sulla Casa Bianca», ha aggiunto Freeland.

La presidente messicana riunisce il governo

Dopo che Donald Trump ha confermato l’intenzione di imporre da oggi dazi del 25% a Messico e Canada, la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha convocato una riunione di urgenza con i ministri interessati del suo governo. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, il ministro degli Esteri, Juan Ramón de la Fuente, il ministro dell’Economia, Marcelo Ebrard, la ministra dell’Ambiente, Alicia Bárcena. Subito dopo le dichiarazioni di Trump, Sheinbaum, interpellata dai giornalisti aveva detto di essere tranquilla e che l’economia messicana è forte. Precedentemente, durante il breifing quotidiano con la stampa, la presidente aveva assicurato che il Messico è pronto a qualsiasi scenario e agirà «con sangue freddo», mantenendo al contempo sempre il dialogo con Washington.

Fonte: Il Sole 24 Ore