
Ue nega di aver fornito tecnologia usa e getta ai commissari per timori di spionaggio
Tra i commissari attesi negli Stati Uniti dal 21 al 26 aprile figurano Valdis Dombrovskis (Economia), Maria Luís Albuquerque (Servizi finanziari) e Jozef Síkela (Cooperazione allo sviluppo).
La Commissione ha confermato l’aggiornamento delle linee guida in materia di sicurezza, specificando che il Servizio europeo per l’azione esterna ha contribuito a definirle, come di consueto in casi di viaggi ad alta sensibilità geopolitica.
Secondo le istruzioni, i dispositivi elettronici dovranno essere spenti al momento dell’ingresso nel Paese e, se lasciati incustoditi, riposti in apposite custodie anti-spionaggio. Una misura resa necessaria anche dal fatto che le autorità di frontiera statunitensi hanno il diritto di ispezionare telefoni e computer dei visitatori.
“In fondo, non si tratta di una sorpresa”, ha commentato Luuk van Middelaar, direttore del Brussels Institute for Geopolitics. “Gli Stati Uniti non sono Pechino o Mosca, ma possono comunque agire con metodi al di fuori del diritto per tutelare i propri interessi. Anche le amministrazioni democratiche, come quella di Obama, sono state accusate di attività simili, come nel caso delle intercettazioni del telefono della cancelliera Merkel”.
A marzo, la Francia ha denunciato l’espulsione di un proprio ricercatore da parte delle autorità statunitensi per opinioni espresse contro la politica scientifica americana, segno che la sorveglianza può riguardare anche i contenuti personali di chi entra nel Paese.
Fonte: Il Sole 24 Ore