Un anziano su 3 prende 10 farmaci al giorno (non tutti utili) ed è boom di ricoveri

Un sito web, una app e una newsletter, pubblicazioni scientifiche sui farmaci “tradotte” per il grande pubblico e per orientare i medici nel labirinto delle interazioni tra diversi medicinali. Questi gli strumenti con cui l’Agenzia italiana del farmaco insieme alle Regioni si impegna a “spezzare il monopolio dell’industria sull’informazione dei farmaci” e che sono alla base del progetto “COSÌsiFA”.

Tra i temi affrontati anche la polifarmacoterapia, il fenomeno cioè dei troppi farmaci prescritti agli anziani visto che oggi uno su tre ne assume dieci o più al giorno. Peraltro troppe medicine fanno anche male non solo per le interazioni, ma anche per le reazioni avverse che sono la causa di quasi un ricovero su dieci.

Il progetto dell’Aifa per l’informazione indipendente

Il progetto per l’informazione indipendente sui farmaci targato Aifa per i quali ci sono 5 milioni a disposizione per tre anni si ripromette in buona sostanza di diffondere capillarmente notizie, informazioni, studi e dati. Senza trascurare la formazione, a cominciare da quella nelle scuole. Spezzare il monopolio dell’industria farmaceutica sull’informazione dei medicinali ha, spiega Aifa “un duplice obiettivo: veicolare agli operatori sanitari informazioni scientifiche indispensabili al loro migliore utilizzo e portare i cittadini verso un uso più appropriato dei medicinali”. L’informazione indipendente passerà attraverso sette canali: un sito web di informazione indipendente (www.infarmaco.it); un bollettino semestrale; produzione di news e newsletter che rendano fruibile ai più la letteratura scientifica; rivisitazioni di studi già pubblicati; eventi formativi anche nelle scuole; comunicazione tramite social network e una app per l’informazione rapida e personalizzata.

L’abuso di farmaci. soprattutto tra gli anziani

Quattro le aree tematiche al centro del progetto che vuole fare da bussola per cittadini e medici: pediatria, oncologia, antibiotico-resistenza (che con 11mila morti l’anno causati da infezioni batteriche resistenti vede l’Italia maglia nera in Europa), cronicità e appunto polifarmacoterapia, problema sempre più sentito nella popolazione anziana alle prese con la difficile interazione dell’assunzione quotidiana di 10 o più farmaci. In Italia si consumano infatti troppi farmaci, “ma c’è anche la tendenza a prescriverne troppi. Peraltro troppe medicine fanno anche male per il rischio di interazioni che possono esserci. A volte si dice meglio un farmaco in meno che uno in più. Soprattutto in soggetti fragili o cronici, ad esempio gli anziani che sono i maggiori consumatori di farmaci”, sottolinea presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Robert Nisticò. “Questo network per l’informazione farmaceutica indipendente ha tutte le potenzialità per risolvere le maggiori criticità che oggi riscontriamo nella comunicazione sui medicinali” ha aggiunto il direttore tecnico scientifico di Aifa, Pierluigi Russo.

Boom di ricoveri: l’8-9% causati da reazioni avverse

L’abuso di farmaci del resto può avere conseguenze molto serie: “L’8-9% dei ricoveri ospedalieri, secondo studi recenti condotti a livello internazionale, sono dovuti a reazioni avverse ai farmaci. I farmaci salvano milioni di vite ma hanno anche profili di rischio. Il messaggio è, quindi, non prendere farmaci che non servono, con attenzione anche a integratori e farmaci di erboristeria”, ha spiegato Ugo Moretti, professore di Farmacologia presso l’Università di Verona. Fino a qualche anno fa, ha aggiunto, “la stima dei ricoveri per reazioni avverse era del 4-5% del totale ma all’8-9% è salita con l’aumento di assunzione di farmaci”. Negli anni ’90 ha fatto scalpore il dato che indica l’assunzione di farmaci come quarta causa di morte, “ma non è inatteso”, spiega.

Fonte: Il Sole 24 Ore