Un laboratorio tessile nel carcere di Busto Arsizio
Il percorso
Il corso di formazione per operatore dell’abbigliamento, attivato anche grazie all’utilizzo di fondi regionali, è stato dato in gestione dalla Grassi Spa e dalla Casa Circondariale ad Acof Olga Fiorini ed è partito con le prime lezioni concentratesi sulle tematiche della sicurezza sul lavoro. Da qui si è passati alla teoria con i primi incontri introduttivi sulla conoscenza delle macchine, il corretto utilizzo dei macchinari e la gestione dei tessuti. Infine, la parte pratica con le esercitazioni nella realizzazione di shopper bag, la costruzione di pantaloni, l’upcycling (riutilizzo) di lenzuola e federe di cuscini. Sono 12 i detenuti coinvolti e selezionati congiuntamente dai responsabili del carcere, insieme alla Grassi Spa. Obiettivo: trasformarli in operatori di settore in grado di portare avanti le varie fasi del taglio e della confezione per la realizzazione di indumenti. Personale dalle competenze specifiche riguardanti varie fasi della produzione industriale tessile, tra cui, il corretto uso delle macchine da cucire in base ai diversi tipi di tessuto, la padronanza della terminologia tecnica, l’etichettatura dei capi, lo stiro nelle varie fasi di lavorazione, il controllo e la pulizia dei prodotti finiti.
L’avvio del laboratorio
La formazione terminerà verso la fine di febbraio, dopo di che si aprirà la fase di selezione con i colloqui volti all’individuazione di almeno 2 prime assunzioni che la Grassi Spa effettuerà con l’applicazione del Contratto Nazionale di settore e la possibilità di accedere ai benefici della Legge Smuraglia: fino a 520 euro mensili erogati come crediti d’imposta e la riduzione del 95% di aliquota contributiva.
Nel frattempo, il laboratorio è stato dotato, attraverso investimenti della Grassi Spa, di tutta l’attrezzatura necessaria, tra cui 6 macchine da cucire, altri 3 macchinari e tavoli per il taglio.
A fine febbraio prenderà avvio la produzione. All’inizio l’attività che la Grassi gestirà all’interno del laboratorio, con il supporto del proprio personale e anche attraverso il contributo degli ex dipendenti dell’Associazione Amici della Grassi, sarà quella della realizzazione di shopper bag, sacche in stoffa porta cataloghi, realizzate con scarti di lavorazione della stessa azienda, in ottica di economia circolare. Ogni altra ulteriore evoluzione verrà introdotta di volta in volta in base al livello professionale raggiunto dalle persone assunte. Ciò anche in collaborazione con la Direzione della Casa Circondariale e a supporto di alcune carenze del carcere stesso. È allo studio, ad esempio, la realizzazione di una linea di abbigliamento come primo kit per i detenuti che arrivano senza cambio indumenti.
Le voci dei protagonisti
«Il presidente di Confindustria Varese – commenta il Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello – ha dato un grande esempio con la sua azienda, Grassi Spa, attraverso la sottoscrizione della convenzione insieme al Direttore di questa Casa Circondariale che promuove la formazione e il lavoro in carcere e fuori dal carcere. Una formazione che i detenuti coinvolti potranno utilizzare quando usciranno e andranno a lavorare nella stessa Grassi Spa o altrove, avendo acquisito un titolo e delle abilità. Una realtà solida, che opera nel settore del tessile, ma soprattutto uno straordinario esempio, perché si tratta dell’azienda del Presidente degli industriali della provincia di Varese, a dimostrazione dell’attenzione delle istituzioni per questi temi. Siamo in tanti ad avere rispetto per la storia e la vita di questi detenuti e crediamo in quello che possono essere e fare quando usciranno da questa Casa Circondariale; molta parte della società crede in loro, nella capacità che avranno di riformare la loro vita».
Fonte: Il Sole 24 Ore