Un Panorama che esalta l’arte e il territorio
La mostra-evento Panorama organizzata dal consorzio di gallerie Italics per la sua quarta edizione dal 4 all’8 settembre è giunta per la prima volta nel Nord Italia, nel Monferrato. Il curatore Carlo Falciani, esperto in manierismo toscano e appassionato di arte contemporanea ha disegnato un viaggio da percorrere con lentezza, un cammino meditativo ispirato ai principi de “La civil conversazione” di Stefano Guazzo (nato a Casale Monferrato nel 1530), la mostra sviluppa in ogni paese temi trasversali alle epoche: ritratto e identità a Vignale, lavoro e radici a Camagna, caducità e morte a Montemagno, la sacralità dell’arte a Castagnole, grazie alle opere di 63 artisti in rappresentanza di 62 gallerie.
Andiamo oltre alla mostra in sé, per altro molto ben riuscita e che nelle sue sezioni contemporanee beneficia dello sguardo di un curatore che proviene dall’antico, evitando cosi l’effetto deja vu e focalizziamoci piuttosto su due aspetti di Panorama: ridefinire il ruolo del gallerista e avere un impatto, possibilmente positivo sul luogo dove si svolge. Per cinque giorni i galleristi di Italics vengono presentati nel loro ruolo di operatori culturali lasciando totalmente ai margini l’aspetto commerciale del loro lavoro che di solito ha, invece, il sopravvento nelle narrazioni sulla categoria. Viene così valorizzata la galleria come centro di ricerca artistica, la sua diffusione capillare sul territorio. Le trattative commerciali sono disincentivate per ordine di scuderia e prevalgono, invece, le funzioni divulgative ed educative. Anche noi di Arteconomy24 ci snatureremo per una volta e non parleremo dei prezzi delle opere esposte (pubblicati su Plus24 del 7 settembre). Ceci n’est pas une pipe.
Gli effetti
Veniamo all’impatto sul territorio, prendiamo Camagna, 500 abitanti, qui da qualche mese non c’è più neppure un tabaccaio e per comprare un pacchetto di sigarette bisogna andare nei comuni limitrofi. I paesaggi sono bellissimi e l’arte si inserisce perfettamente lì dove gli umani se ne vanno, come l’installazione di Arcangelo Sassolino o le fotografie di Franco Vimercati esposte nell’ex cottolengo. Proprio pensando al potere rigenerativo dell’arte che gli Enti del turismo di Langhe Roero e Monferrato e della provincia di Alessandria (Alexala), diretti rispettivamente da Bruno Bertero e da Marco Lanza, hanno voluto e sostenuto fortemente la presenza di Italics sul territorio beneficiando anche di un contributo di 200.000 euro stanziati dalla Regione Piemonte. Gli impatti sul lungo periodo si vedranno, ma almeno il parco ospiti che ha scorrazzato felice per questi luoghi è davvero importante: da Francesca Lavazza a Giovanna Melandri, da Tommaso Sacchi a Charley Vezza e persino Achille Lauro. Moltissimi anche i collezionisti presenti: Ilenia e Bruno Paneghini, Marco Curina, Teresa Sapey, Daniele Giani, Franca e Antonio Sersale, Giovanna Marianacci; di possibili seconde case per loro a prezzi decisamente invitanti ce ne sono a bizzeffe.
Le sinergie
Nel territorio tra l’altro abbondano esempi di sodalizi virtuosi tra arte e azienda come l’arazzeria Scassa, vero proprio campione del settore che realizza arazzi con artisti o tratti da opere d’arte famose, da Klee a de Chirico, da Ernst a Mirò.
Langhe Roero e Monferrato sono dal 2014 Patrimonio Mondiale dell’Unesco e il tutto è cominciato nel 2004 grazie a due produttori di spumante locali Luigiterzo Bosca e Lorenzo Gancia. Desideravano rivitalizzare il proprio comune, Canelli facendolo riconoscere come patrimonio dell’umanità. La loro proposta è stata inizialmente respinta ma non domi, hanno riunito 105 comuni della zona aumentando di molto il peso specifico della proposta e ottenendo finalmente l’ambito riconoscimento; ora Canelli è pieno di turisti. Nei giorni di Italics la famiglia Bosca, dell’omonimo spumante, ha inaugurato Palazzoirreale, un centro dedicato all’arte e finanziato dall’azienda. La mostra inaugurale è una personale di Patrick Tuttofuoco, per ora l’investimento è stato di 100.000 euro e c’è la volontà di proseguire con una programmazione a lungo termine. L’arte come componente del paesaggio è comunque già presente in questi territori e nel comune di Casasco quest’estate ha inaugurato l’installazione ambientale BELLISSIMO di Giulio Alvigini, una didascalia quanto mai azzeccata. L’investimento per questa commissione pubblica è stato di 10.000 euro. Appuntamento nel 2025 con una nuova edizione di Italics, la prossima sarà al Centro Italia? Chissà…, intanto il Monferrato, smaltite le sbornie artistiche, si prepara per la vendemmia.
Fonte: Il Sole 24 Ore