UN Women, un Paese su 4 ha fatto passi indietro sui diritti delle donne

UN Women, un Paese su 4 ha fatto passi indietro sui diritti delle donne

Negli ultimi cinque anni, alcuni Paesi si sono mossi verso la parità tra le strutture di governance, anche nelle posizioni non elettive. Ad esempio, la Spagna ha stabilito la parità di genere nelle nomine chiave del governo, mentre una rivoluzionaria riforma costituzionale del 2019 in Messico ha imposto la parità tra uomo e donna a tutti i livelli e rami del governo.

I dati sulla violenza di genere

Ma al di là dei progressi fatti in ambito legislativo, la realtà ci restituisce un’immagine della condizione femminile ancora segnata dalla discriminazione e dalla violenza di genere, domestica e non. Secondo quanto riportato da Un Women, infatti, a livello globale, la violenza contro le donne persiste e va avanti a ritmi allarmanti.

Ogni 10 minuti una donna viene uccisa da un partner o da un membro della sua stessa famiglia. Una donna su tre, circa 736 milioni in tutto il mondo, subisce nel corso della propria vita violenza fisica o sessuale da parte del partner o di un non familiare. Dal 2019, il 90% degli Stati ha dichiarato di aver introdotto o rafforzato le leggi sulla violenza contro le donne, mentre il 79% ha istituito, aggiornato o ampliato i piani d’azione nazionali per porre fine a questo fenomeno.

Nuove forme di violenza, poi, proliferano sul web. In 12 Paesi tra Europa e Asia centrale, il 53% delle donne adulte ha subito online almeno una volta, una qualche forma di violenza di genere. Come rilevato nel rapporto, i Paesi stanno lavorando per far fronte alle nuove minacce: 75 di loro, ad esempio, prevedono protezioni contro le molestie sessuali online. Basti pensare a leggi come l’ Online Safety Act in Australia e nel Regno Unito e l’AI Act dell’Unione Europea. Secondo l’Onu, però, la chiave per rendere più efficace la protezione delle donne anche online è la cooperazione internazionale. Il Global Digital Compact, documento adottato nel 2021 che però non è giuridicamente vincolante, fornisce la base per operare in questa direzione.

Una questione anche economica

La fragilità economica e la povertà sono spesso alla base dello svantaggio che ragazze e donne vivono a ogni latitudine che le pone nelle condizioni di non potersi autoderminare, di non essere indipendenti, di non aver garantita una qualità della vita minima e anche, nei casi più estremi, di non poter uscire da situazioni di violenza. Nel 2024 393 milioni di donne e ragazze hanno vissuto in condizioni di estrema povertà, secondo l’indagine delle Nazioni Unite, che stimano come un pacchetto di politiche che garantisca parità di salario, protezione sociale e servizi essenziali potrebbe ridurre questa cifra di 115 milioni entro il 2050. Ma proprio la parità salariale sembra ancora un miraggio. Le donne guadagnano in media il 20% in meno degli uomini.

Fonte: Il Sole 24 Ore