Una Juve sciupona cade a Napoli e prepara la festa dell’Inter

Una Juve sciupona cade a Napoli e prepara la festa dell’Inter

Troppi sprechi: la Juve cade a Napoli

Tornando a quello che è successo ieri, andiamo per gradi. Al Maradona, nella grande sfida degli amarcord, il Napoli ha regolato i conti con la Juventus superandola (2-1) dopo una partita che i bianconeri, sempre in rincorsa, hanno perso quando ormai l’avevano riacciuffata per i capelli. Decisivo infatti il gol di Raspadori (88’) pronto a deviare in rete un rigore battuto da Osimhen che Szczesny in precedenza aveva respinto. Sette minuti prima era stato Chiesa a portare la Juve al pareggio dopo il vantaggio azzurro di Kvaratskhelia (41’).

In realtà, la squadra di Allegri, ora tallonata dal Milan (terzo a un punto), ha prodotto numerose occasioni da gol tutte gettate al vento da Vlahovic, mai così fuori registro, come lui stesso ha onestamente ammesso. Anche Rugani in extremis ha fallito da distanza ravvicinata. Un paradosso quello bianconero: tante opportunità, un gioco apprezzabile, molto dinamismo, ma il tutto vanificato da uno spreco ben poco allegriano. Anche il rigore per Osimhen, scaturito da una ingenuità del giovane Nonge, rientra in una questa strana serata di leggera follia. Per meglio capire lo stato di salute dei bianconeri, arriva a proposito la sfida di sabato prossimo con l’Atalanta, dove però mancherà Vlahovic per squalifica. Il Napoli, con Francesco Calzona in panchina, prosegue invece la sua risalita verso la zona Champions. Ora è settimo a otto punti dal Bologna.

Ribaltone a Bergamo: il Bologna supera l’Atalanta

Una partita che “fa bene” al calcio per spettacolo ed emozioni è stata quella al Gewiss tra Atalanta e Bologna finita 2-1 per gli emiliani dopo un primo tempo concluso in vantaggio dai nerazzurri grazie a Lookman, lesto a deviare in rete una respinta non eccezionale del portiere Skorupski. Il Bologna si è rivitalizzato nella ripresa pareggiando su rigore con Zirkzee, sempre chirurgico dagli 11 metri. Poi il raddoppio realizzato dallo scozzese Fergusson. La squadra di Thiago Motta, alla sesta vittoria consecutiva, ora si gode il quarto posto con vista sulla Champions a cinque punti dal Milan. Per l’Atalanta, già frastornata dal 4-0 con l’Inter, un’altro passo falso, che la cementa al sesto posto dietro la Roma. «Abbiamo buttato via la gara in tre minuti» ha detto con ragione Gasperini. Due sconfitte consecutive non fanno una crisi, ma il bel giocattolo si è rotto.

La Roma vede la Champions

A proposito del giallorossi, tre vittorie consecutive, e 18 punti in 7 partite, fanno una prova. E cioè che la Roma, guidata da Daniele De Rossi, ha voltato decisamente pagina rispetto alla precedente gestione di Josè Mourinho. Un cambio di passo e di mentalità che si nota soprattutto in trasferta, dove i giallorossi continuano a vincere. Lo si è visto a Monza, dove i capitolini hanno prevalso (4-1) su un Monza per nulla arrendevole, rimasto in gioco per almeno un tempo e penalizzato dall’infortunio di Gagliardini. Quella che però colpisce è la potente crescita di Dybala (11 reti) e Lukaku (10) e il soprattutto una nuova consapevolezza: che arrivare in Champions non è impossibile, soprattutto se saranno cinque le squadre italiane ad entrare in Europa. Non tutti i cambi in corsa danno risultati, quello di De Rossi si sta invece dimostrando riuscito. Dopo tante polemiche interne ed esterne con Mourinho, la nuova gestione ha spazzato via i veleni, ridando alla Roma la voglia di tornare ai vertici.

Il Sassuolo sempre più giù. Stagione finita per Berardi

Brutta notizie per il Sassuolo, sconfitto dal Verona (2-0), ormai in caduta libero verso la B e con il pesantissimo handicap dell’infortunio al tendine d’Achille di Domenico Berardi, indiscutibile talento che oltre ad essere una colonna degli emiliani sarebbe stata anche una risorsa per la nazionale di Spalletti ai prossimi Europei. Per gli emiliani tutto si complica. Ora sono al penultimo posto col Cagliari. Sabato prossimo sfida per la salvezza con il Frosinone.

Fonte: Il Sole 24 Ore