Una procedura snella per installare i pannelli fotovoltaici sui balconi

Il crescente interesse verso la riduzione delle emissioni di CO2 e l’adozione delle energie rinnovabili sono divenute una priorità. L’evoluzione tecnologica dei pannelli fotovoltaici consente nuove applicazioni nei balconi dei condòmini. Una delle principali opportunità risiede nella possibilità di abbattere i costi del consumo di energia elettrica.

Il condomino che installa un impianto fotovoltaico sul proprio balcone produrrà parte della energia di cui necessita riducendo la dipendenza dalla rete elettrica. Ciò contribuirà alla lotta contro il cambiamento climatico riducendo il ricorso alle fonti energetiche fossili. La possibilità di installarli sui balconi di proprietà esclusiva permette ai condòmini di partecipare attivamente alla transizione energetica con un impatto positivo sull’ambiente.

Un altro significativo vantaggio riguarda la valorizzazione dell’immobile. Gli edifici dotati di impianti fotovoltaici sono percepiti più efficienti dal punto di vista energetico e più ecologici, fattori sempre più apprezzati da chi ricerca un alloggio per acquistarlo o locarlo. La sostenibilità è un criterio decisivo nella scelta di una abitazione in quanto gli edifici con soluzioni energetiche avanzate accrescono in valore e attrattività sul mercato.

L’installazione sui balconi presenta vantaggi pratici rispetto ai tetti. Infatti, i balconi sono spazi disponibili e non richiedono modifiche strutturali all’edificio. I modelli di pannelli fotovoltaici più recenti sono leggeri, sottili e flessibili; ciò permette l’installazione in spazi ristretti senza compromettere l’efficienza energetica. Inoltre, la posizione dei balconi, solitamente ben esposta al sole, ne fa un luogo ideale per l’installazione garantendo una buona resa dell’impianto.

Ostacoli normativi

L’installazione dei pannelli fotovoltaici sui balconi è soggetta alla disciplina condominiale. L’articolo 1122 del Codice civile consente ai condòmini di installare impianti fotovoltaici sulle parti di proprietà esclusiva senza necessità di ottenere una autorizzazione assembleare purché l’impianto non comprometta la stabilità o l’estetica dell’edificio. Nella pratica, i condòmini potrebbero dover richiedere l’assenso dell’assemblea qualora l’installazione implichi modifiche visibili che alterano l’aspetto dell’edificio. L’assemblea potrà domandare al condomino una relazione tecnica sull’impianto per assicurarsi che non danneggerà la struttura e non violerà le norme di sicurezza.