UniCredit, l’utile netto sale a 2,7 miliardi

UniCredit chiude il quattordicesimo trimestre consecutivo di crescita redditizia e archivia un semestre record, con 5,2 miliardi di utile. Nel secondo trimestre, in particolare, l’utile netto è stato di 2,7 miliardi (+16% sul secondo periodo dell’anno scorso), ben oltre le aspettative, il Rote (il Return on tangible equity, misura la redditività operativa) è stato di circa il 20 per cento. I ricavi netti registrano un calo dello 0,7% su base trimestrale a 6,3 miliardi, in aumento del 6% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, permettendo di migliorare a «oltre 23 miliardi di euro» la guidance sui ricavi per l’esercizio 2024 e a «oltre 350 punti base» quella sulla generazione organica di capitale. Cresce del 2% il margine di interesse, con un aumento delle commissioni del 10% a 2,1 miliardi, trainata da tutte le categorie. Confermata a «oltre 8,5 miliardi» la guidance sull’utile netto. Nel frattempo l’istituto annuncia di aver stipulato un accordo per l’acquisizione dell’intero capitale sociale di Vodeno e Aion Bank. Il prezzo di acquisto per l’acquisizione del 100% delle due società è pari a circa 370 milioni di euro.

«Nella prima metà dell’anno e nel secondo trimestre UniCredit ha riportato ancora una volta una serie record di risultati finanziari – ha detto Andrea Orcel, amministratore delegato della banca -. Il nostro Rote ha raggiunto il 20%, prima dell’aggiustamento per il nostro significativo capitale in eccesso rispetto ai concorrenti; il nostro utile netto è aumentato del 16% a 2,7 miliardi di euro nel trimestre e del 20% a 5,2 miliardi nel semestre, e la nostra generazione organica di capitale è migliorata a 3,3 miliardi e 6,7 miliardi di euro rispettivamente per il trimestre e per il semestre. Ognuno di questi risultati è un record – spiega -. Sulla base di questi elementi, unitamente al significativo valore ancora da sprigionare e al nostro capitale in eccesso che impiegheremo o distribuiremo, siamo fortemente convinti di poter raggiungere le nostre ambizioni future».

Confermato l’acconto sulla distribuzione di risorse ai soci a valere sui risultati 2024: in particolare, si legge in una nota, la banca pagherà nel prossimo mese di novembre un acconto sui dividendi per 1,4 miliardi di euro mentre l’anticipo sul riacquisto di azioni proprie è stato già autorizzato fino ad un massimo di 1,7 miliardi di euro da parte dell’assemblea ed è soggetto all’approvazione delle autorità di vigilanza. Si tratta di annunci relativi a «parte della nostra distribuzione già accantonata complessivamente pari a 5,2 miliardi nella prima metà dell’anno – ha spiegato Orcel -. Nonostante l’accantonamento del 100% dell’utile netto, o del 60% del nostro obiettivo di distribuzione per l’anno, il nostro CET1 ratio, tra i migliori del settore, è aumentato al 16,2% anno su anno, su una base comparabile, grazie alla nostra eccellente generazione organica di capitale».

Il dettaglio del conto economico vede i ricavi totali hanno raggiunto 6,3 miliardi nel secondo trimestre, in calo dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, trainati da un margine di interesse di 3,6 miliardi (-0,4% su marzo, per via di minori volumi di prestiti e di una riduzione dell’Euribor, parzialmente compensati dalla maggiore contribuzione del portafoglio di investimenti.), commissioni per 2,1 miliardi (+0,9%) e proventi da attività di negoziazione per 470 milioni (-15,8%). I ricavi totali sono aumentati del 6,1% rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso, trainati dalle commissioni (+10% anno su anno, «specialmente in Italia -spiega l’istituto – grazie alla più alta raccolta lorda derivante da un maggiore appetito da parte della clientela e da una più ampia offerta di prodotti, e da più elevate commissioni da attività di finanziamento e di consulenza»), dal margine di interesse (+1,9%) e dai proventi da attività di negoziazione (+1,7%).

I proventi da attività di negoziazione si sono attestati a 470 milioni nel secondo trimestre, in calo del 15,8% rispetto ai primi tre mesi dell’anno per via di una minore attività legata alla clientela in Italia e in Germania, e in rialzo del 1,7% su base annuale principalmente trainati dalla contribuzione positiva dell’attività legata alla clientela in Germania, compensata in gran parte da inferiori risultati non legati all’attività della clientela. I dividendi sono stati pari a 118 milioni nel periodo, i costi operativi si sono attestati a 2,3 miliardi (-0,4% su base trimestrale e in calo del 1,7% su base annuale). Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 36,3% nel secondo trimestre.

Fonte: Il Sole 24 Ore