Università: Trump minaccia maxi-tagli a Harvard e Princeton
“Le recenti azioni di Harvard contro l’antisemitismo istituzionale, sia pure da tempo dovute, sono benvenute, ma c’è molto di più che devono fare per il privilegio di ricevere i sudati dollari dei contribuenti”, ha detto Josh Gruenbaum, alto funzionario della Gsa.
Ammettendo a sua volta in un messaggio a professori e studenti che Harvard “non è perfetta”, il presidente dell’ateneo Alan Garber ha annunciato che collaborerà.
Garber, che è ebreo e ha preso il posto l’anno scorso di Claudine Gay, dimissionaria per le risposte lacunose durante un’audizione in Congresso sull’antisemitismo nei campus, ha peraltro avvertito la squadra di Trump che i tagli fermerebbero “ricerche salva-vita”. Non è chiaro come l’amministrazione sia arrivata al totale dei 9 miliardi, ma Garber ha citato ospedali affiliati alla Medical School come Mass General Brigham, il Dana Farber Cancer Institute e il Boston Children’s Hospital.
Le azioni del governo hanno attirato la protesta di luminari del mondo accademico. Oltre 1900 membri della National Academy of Sciences hanno accusato Trump di un “assalto all’ingrosso alla scienza” che minaccia di far regredire di decenni la ricerca. L’attacco a Harvard segue la falsariga di quello a Columbia e ancor più che in quel caso le minacce di Washington hanno fatto notizia, anche alla luce della reputazione nell’immaginario collettivo dell’ateneo come secolare scuola di eccellenza.
“Harvard è il simbolo del sogno americano da generazioni: l’apice delle aspirazioni per studenti di tutto il mondo, ma questa reputazione è in pericolo perché non protegge gli studenti ebrei e al contempo promuove ideologie divisive”, ha sottolineato la ministra dell’Istruzione Linda McMahon.
Fonte: Il Sole 24 Ore