Urso: Transizione 5.0 darà spinta decisiva a competitività del Paese. Non incentiveremo chi assembla e non produce auto

Il provvedimento in materia di Transizione 5.0 «con il concorso di tutti gli altri dicasteri», in particolare Ambiente ed Economia, «e della Ragioneria dello Stato è stato trasmesso alla Corte dei Conti e penso che in pochi giorni sarà pienamente operativo». Lo ha detto oggi il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso nel corso dell’evento “Transizione 5.0: istruzioni per I’uso”, organizzato da Unioncamere e ll Sole 24 Ore. Il provvedimento «è già pronto – ha aggiunto il ministro – e manterremo questo impegno di utilizzare a pieno la misura nella seconda parte di quest’anno e nel 2025».

Urso: transizione 5.0 darà spinta decisiva a competitività del Paese

Per Urso il piano Transizione 5.0 «darà la spinta decisiva alla competitività nel nostro Paese, aumentando anche l’occupazione in settori tecnologici». Si tratta di «un piano che tende anche a usare gli incentivi per accrescere la competitività del nostro paese nella tecnologia digitale e nella tecnologia green, per fare del nostro paese un polo produttivo di queste tecnologie, non solo di consumo», ha aggiunto il ministro, spiegando che «al piano Transizione 5.0 si aggiunge anche un altro aspetto che abbiamo rinegoziato sempre in ambito Pnrr, ovvero i contratti di sviluppo per l’industria Net Zero, 2,5 miliardi per chi realizza nel nostro paese tecnologia e prodotti ai fini dell’efficientamento energetico».

«Non incentiveremo chi assembla e non produce auto»

Sull’auto «abbiamo tutte le condizioni per attrarre altri produttori. Parlo di produttori. Per chi vuole assemblare nel nostro Paese, ovviamente lo può fare, ma non è made in Italy. E noi non incentiveremo mai l’assemblaggio, il mero assemblaggio, perché credo che le risorse pubbliche debbano andare a chi produce nel nostro Paese». Così invece Urso rispondendo, a chi chiedeva della joint venture tra Stellantis e la cinese Leapmotor, a margine del Premio imprese storiche della Camera di Commercio di Roma. «Un’azienda è libera di sottoscrivere gli accordi con chi vuole» ma «stiamo realizzando una politica tesa a sviluppare la produzione in Italia», ha aggiunto Urso

Colmare gap tra auto prodotte e immatricolate in Italia

L’obiettivo indicato dal ministro è «colmare il gap unico in Europa tra auto prodotte in Italia e auto immatricolate ogni anno nel nostro Paese. Questo gap è un’anomalia che non fa onore alla storia produttiva dell’auto italiana e che ovviamente mette in crisi tutta la filiera dell’automotive e della componentistica che noi vogliamo tutelare».

Cambiano incentivi auto, a tutela della componentistica

«Il piano incentivi straordinario che abbiamo in atto ha raggiunto i principali obiettivi, ma non tutti per la verità» ha riconosciuto il ministro, annunciando che al tavolo auto del 7 agosto presenterà un cambiamento degli incentivi. «Non sappiamo ancora – ha spiegato – se il terzo obiettivo, quello di far aumentare la produzione in Italia, sia stato conseguito. Proprio per questo, nel prossimo Piano Incentivi, prevediamo di dirigerlo a tutela della componentistica. Per intenderci, noi siamo favorevoli agli investimenti in Italia e di conseguenza in Europa, di coloro che intendono produrre nel nostro Paese»

Fonte: Il Sole 24 Ore