Uso smodato del cellulare e cattivi risultati a scuola? Figlio allontanato dai genitori
Un uso smodato del cellulare, cattivi risultati a scuola e aggressività. Per i genitori, eccessivamente conflittuali e inadeguati, scatta la sospensione della responsabilità genitoriale sul figlio minorenne, che viene affidato ai servizi sociali e collocato in casa famiglia, con il divieto assoluto di usare dispositivi elettronici e contatti con i genitori da “modulare” in futuro. Questa la scelta confermata dalla Cassazione che, nell’interesse superiore del minore, respinge il ricorso del padre e della madre, contro la decisione del Tribunale minorile e della Corte d’Appello, in linea con la richiesta del Pubblico ministero, di farli decadere dalla responsabilità, mettendo il figlio al riparo da una famiglia che presentava una serie di problematiche, comprese alcune denunce per violenza domestica, frutto di un pessimo rapporto di coppia. Una famiglia che non era mai riuscita a evitare che il figlio passasse le sue giornate giocando con il telefonino senza curarsi dello studio.
L’inserimento nella casa famiglia e il divieto di usare il telefonino
Per la Suprema corte la decisione di inserire il minore, in un ambiente diverso da quello familiare, era giustificata dal giudizio sulla inadeguatezza della coppia. «L’idoneità genitoriale, così come il miglior interesse del minore, vanno valutati all’attualità e in chiave prognostica – si legge nella sentenza – dovendosi assicurare l’interesse del minore a vivere e crescere in ambiente armonioso e a mantenere rapporti con entrambi i genitori, salvo che questi siano inadeguati. Al tempo stesso, bisogna assicurare che i genitori possano svolgere compiutamente la loro funzione parentale, connotata da diritti e doveri, ricevendo a tal fine, ove necessario, un adeguato supporto dalle istituzioni».
Alla luce di questi principi i giudici hanno individuato i presupposti «per l’affidamento del minore ai servizi sociali data la problematicità del comportamento dei genitori nonostante l’attività di sostegno svolta da gli stessi servizi sociali».
L’esigenza di una decisione rapida
Non passa neppure il tentativo della difesa di contestare la validità del giudizio di appello, chiedendo la regressione in primo grado, per la mancata tempestiva nomina in Tribunale di un curatore speciale. Per la Cassazione, infatti, ancora una volta prevale l’interesse del minore a una decisione rapida. Nel caso esaminato il ragazzo era stato rappresentato in appello dunque il giudice, nella sua discrezionalità, poteva ignorare il vizio evidenziato dai ricorrenti. «In tema di giudizi sulla responsabilità genitoriale, dovendosi conciliare le esigenze di difesa e di rappresentanza del minore con quelle di particolare celerità del procedimento – scrivono i giudici – e dovendosi valutare alla attualità il miglior interesse del minore stesso, ove quest’ultimo sia stato adeguatamente rappresentato nel giudizio d’appello, l’eventuale difetto di rappresentanza nel giudizio di primo grado per omessa o tardiva nomina del curatore speciale è irrilevante, e salvo che non venga enunciato uno specifico e concreto pregiudizio idoneo a viziare anche la decisione di secondo grado».
L’uso corretto degli strumenti di comunicazione
La Cassazione per la prima volta interviene sull’uso eccessivo del cellulare, in passato si era espressa sulla responsabilità, civili e penali, dei genitori per una mancata educazione sull’utilizzo degli strumenti di comunicazione telematica e dei social network e l’assenza di una corretta vigilanza per evitare che i minori commettano degli illeciti, a iniziare dal cyberbullismo, o li subiscano.
Fonte: Il Sole 24 Ore