Uva da tavola: la spesa degli italiani è cresciuta del 14%
Se le stime ufficiali dell’Istat sulla produzione di uva da tavola indicano un calo dell’8% su base annua e del 12% rispetto alla produzione media del triennio precedente, la percezione degli operatori, rilevata da Ismea, è che la flessione sia più consistente e raggiunga anche il 30 per cento. Tra le cause la riduzione delle superfici coltivate e il cattivo andamento climatico. La qualità organolettica del prodotto arrivato sul mercato sembra però ottimale.
Un mix di condizioni che ha portato a una crescita del prezzo medio al dettaglio del 19% e un calo degli acquisti di circa il 7% su base annua: «di conseguenza – nota Ismea – la spesa è cresciuta del 14 per cento».
Per la fine della campagna sono ottimistiche le previsioni relative al saldo della bilancia commerciale, «in quanto l’aumento del prezzo all’export dovrebbe compensare la flessione dei volumi».
La campagna 2023 dovrebbe concludersi con qualche settimana di anticipo rispetto alla norma. Infatti, in campo i tagli si avviano alla conclusione e le partite di uve stoccate nelle celle frigorifere sono quantitativamente limitate. A fronte di un’offerta limitata, il profilo qualitativo del prodotto continua ad essere ottimo e ciò dovrebbe contribuire a mantenere le quotazioni all’origine su valori elevati.
Fonte: Il Sole 24 Ore