Vaccini ai bambini, per i genitori le risposte dei pediatri a dieci dubbi

Il vaccino protegge contro le varianti?

Il vaccino si è dimostrato efficace contro tutte le varianti SARS-CoV-2 dopo la seconda dose, anche se lascerebbe più esposte al rischio le persone che ne hanno ricevuto solo una dose.

Miocarditi pediatriche post vaccinazione.

Si raccomanda la vaccinazione Covid-19 ai soggetti con pregressa anamnesi positiva di miocarditi e pericarditi da varie noxe patogene. Possono ricevere la seconda dose di vaccino i soggetti che hanno ottenuto una guarigione clinica di pericardite dopo la prima dose di vaccino Covid-19. Coloro che soffrono di miocardite, dopo la prima dose di vaccino, possono prendere in considerazione la seconda dose in determinate circostanze, qualora non siano più presenti segni e/o sintomi della stessa condizione clinica. Qualora dopo prima dose di vaccino Covid-19, risultasse essere stata diagnosticata una miocardite associata a pericardite, si ritiene opportuna un’apposita valutazione specialistica, finalizzata ad ottenere un’idoneità per somministrazione della seconda dose.

Bisogna assumere paracetamolo prima di sottoporsi alla vaccinazione per prevenire gli effetti avversi?

L’assunzione di antinfiammatori o paracetamolo prima della vaccinazione anti-Covid non è stata studiata e potrebbe ridurre la risposta immune dell’organismo al vaccino. Paracetamolo o altri antinfiammatori non steroidei come l’iibuprofene possono essere invece assunti dopo la vaccinazione per gestire eventuali effetti collaterali.

Perché vaccinare la fascia d’età adolescenziale se è quella meno colpita dalle conseguenze del virus?

Anche se la fascia pediatrica dai 12 anni in su risulta essere tra quelle meno colpite dal SARS-CoV-2, recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato in tale fascia di età la presenza di gravi complicanze renali o di complicanze multisistemiche, anche al di là della ben codificata MIS-C, conseguenti ad un’infezione pauci o asintomatica da Sars-CoV-2, come sta emergendo per l’adulto. A questo si aggiunge che, in termini di sanità pubblica, la fascia di età pediatrica e adolescenziale può fungere da serbatoio per la diffusione del virus nell’intera popolazione. Per questo, seppur l’obbiettivo primario della vaccinazione è quello di non sviluppare la malattia, l’opportunità di implementare un’offerta vaccinale universale aiuterà notevolmente a ridurre non solo la circolazione dello stesso virus, ma soprattutto il rischio di generare varianti potenzialmente più contagiose o capaci di ridurre l’efficacia degli stessi vaccini in uso.

La vaccinazione può causare infertilità?

La falsa notizia di una possibile infertilità nelle donne nasce da un falso rapporto comparso sui social media che sostiene come la proteina Spike del coronavirus sia uguale a un’altra proteina Spike chiamata syncitin-1 che è coinvolta nella crescita e nel fissaggio della placenta durante la gravidanza. Il falso rapporto sostiene che il vaccino Covid-19 induca nella donna una risposta (auto)immune anche contro questa diversa proteina Spike e possa influenzare la fertilità. In realtà le due proteine Spike sono completamente diverse e distinte, e il vaccino Covid-19 non influenza in alcun modo la fertilità delle donne che desiderano di rimanere incinta. Durante lo studio del vaccino Pfizer, 23 donne arruolate nello studio sono rimaste incinte, e l’unica che ha perduto il bambino non aveva ricevuto il vaccino ma il placebo.

Fonte: Il Sole 24 Ore