Valle d’Aosta, più investimenti per le imprese

Valle d’Aosta, più investimenti per le imprese

Lasciato alle spalle il 2024, anno bisestile, sembra tornare la fiducia tra le imprese valdostane. È quanto emerge dall’indagine previsionale di Confindustria Valle d’Aosta sul primo trimestre 2025.

Gli ottimisti salgono in quasi tutti gli indicatori, dal livello occupazionale alla produzione, dagli ordini all’export (anche se quest’ultimo dato resta lontano dall’ottimismo che ha caratterizzato la prima parte dell’anno passato) alle previsioni sugli investimenti per ampliamenti (stabili le previsioni per quanto riguarda gli investimenti per sostituzioni). Migliora anche la composizione del carnet ordini, che per la maggioranza delle aziende risulta essere sufficiente a lungo termine. In leggero aumento la previsione sul ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.

«Il quadro che emerge da quest’analisi è certamente positivo – sottolinea Francesco Turcato, presidente Confindustria Valle d’Aosta – ma dobbiamo tenere conto dello scenario dentro cui le nostre aziende si trovano ad operare, la frenata dell’export lo dimostra. Ecco perché – prosegue il presidente – è doppiamente importante sottolineare l’aumento previsto degli investimenti: è la testimonianza evidente di come gli imprenditori valdostani abbiano saputo realizzare piani di sviluppo forti e concreti, i cui frutti si vedono anche in contesti articolati come l’attuale». Innovazione, tecnologia e capitale umano, spiega Turcato, «sono il centro della storia della nostra azione come associazione, che quest’anno celebrerà i suoi primi 80 anni, rafforzando questo impegno con ulteriori progetti e iniziative che vi presenteremo nei prossimi mesi», commenta Francesco Turcato, presidente Confindustria Valle d’Aosta.

Per quanto riguarda il settore edile, il campione delle aziende intervistate segnala una continuità del clima di incertezza che ha caratterizzato la fine del 2024 con basse prospettive di crescita produttiva e un miglioramento per il solo dato occupazionale, dove aumentano gli ottimisti. Peggiora anche la previsione al ricorso alla Cassa Integrazione che passa da un +14,29% del trimestre precedente ad un +25%. Le attese sulla produzione confermano le basse prospettive di aumento della stessa: solo l’11% delle aziende campione prevede un incremento della produzione contro il 78% che invece segnala una produzione costante. Anche il dato relativo alle nuove commesse non riporta visioni ottimiste. Basse le previsioni di export ma buone le prospettivo di nuovi lavori che risultano essere composte per la maggior parte da contratti con visibilità oltre i 3 mesi.

Fonte: Il Sole 24 Ore