Vandalizzata la foiba di Basovizza alla vigilia del Giorno del ricordo. Meloni: oltraggio alla nazione

Vandalizzata la foiba di Basovizza alla vigilia del Giorno del ricordo. Meloni: oltraggio alla nazione

Tre scritte, in lingua slava, sono comparse stamani alla foiba di Basovizza, una delle quali è «Trst je nas» (Trieste è nostra) e un’altra «Trieste è un pozzo», nei pressi della foiba. Lì dove lunedì avrà luogo la cerimonia per il Giorno del Ricordo. «La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito», ha commentato la premier Giorgia Meloni.

Piantedosi: oltraggio a vittime e memoria

«Forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, che rappresenta un oltraggio non solo alle vittime delle foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare». Così il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi commenta l’atto di vandalismo perpetrato contro il monumento delle Foibe di Basovizza. «Simili episodi di intolleranza – continua il titolare del Viminale – non possono essere tollerati. Nessuna ideologia o estremismo potrà mai cancellare la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita il solo fatto di essere italiano.I responsabili di questo atto vergognoso saranno individuati e perseguiti con la massima severità, perché la memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente».

Giuli alla foiba, nessuno può vandalizzare la verità

«La visita è sempre un atto doveroso nel luogo del ricordo, del silenzio incancellabile che circonda la storia delle foibe, qui trova la sua ma«ssima espressione. La circostanza rende necessario ribadire che nessuno potrà mai vandalizzare la verità storica». Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, al termine di una visita alla Foiba di Basovizza, monumento nazionale, preso di mira dai vandali nella notte. Il ministro ha firmato l’album delle presenze al centro di documentazione multimediale sottolineando che nessuno potrà mai vandalizzare la verità.

«La strada che ci conduce a Nova Gorica oggi gemellata con Gorizia come capitale europea della cultura – ha osservato – è una strada di amicizia e concordia, passa da qua. È anche una strada di verità: amicizia e concordia nascono dall’assenza del tragico e dal dovere di una memoria condivisa in armonia tra i popoli. Nessuno può permettersi di mettere in discussione la verità della storia e di Basovizza». Questi atti vandalici, ha commentato, «non sono passi indietro, sono passi verso il basso, verso l’abisso. Però chi fa questi passi precipita in un abisso di abiezione e deve scomparire dal discorso pubblico. Il discorso pubblico deve parlare la lingua del ricordo, della pace, della memoria, dell’armonia e della verità». E ancora: «Delle cicatrici si va orgogliosi ma le ferite non si possono riaprire».

Fonte: Il Sole 24 Ore