Vertical farm, erbe officinali con più principi attivi e vegetali più nutrienti
Erbe officinali con alto contenuto di principi attivi, ma anche specie alimentari più nutrienti. Il tutto grazie a un ecosistema “perfetto” reso possibile dalla vertical farm. È la sfida che unisce l’agenzia di ricerca nazionale Enea con l’Idromeccanica Lucchini Spa.
«I sistemi altamente tecnologici ed automatizzati di questo tipo di farm che sfruttano l’illuminazione a led per coltivazioni fuori suolo – dice Gabriella Funaro, ricercatrice Enea della direzione Innovazione e Sviluppo – sono in grado di ricreare le condizioni ambientali perfette per ottimizzare la crescita delle piante, massimizzare i loro nutrienti e aumentarne la produzione, grazie alla coltivazione su più cicli annuali rispetto al singolo ciclo a terra».
Loading…
All’interno di ogni piano della serra verticale si possono trovare sistemi di coltivazione idroponici (coltivazione fuori suolo) o aeroponici (sistema simile all’idroponico ma irrigato tramite nebulizzazione di acqua), che permettono di utilizzare fino al 95% in meno di acqua rispetto alle tecniche tradizionali, «senza sfruttare suolo e in totale assenza di pesticidi e insetticidi».
Il risultato di questo esperimento sono erbe officinali ad alto contenuto di principi attivi da destinare alla produzione di farmaci e integratori, e specie alimentari più nutrienti e salutari.
«In questo caso – argomenta la ricercatrice – l’idea è stata quella di ‘sposare’ il campo farmaceutico, fortemente voluto da Idromeccanica Lucchini, mettendo al centro la qualità del prodotto finale per esaltare le specifiche peculiarità di ogni pianta».Quanto alle specie, tra le potenziali piante candidate ci sono lo zafferano e il gingseng siberiano.
«Produrre essenze vegetali necessarie alla farmaceutica – prosegue la ricercatrice dell’Enea – garantirebbe quindi fin da subito uno sbocco commerciale ai prodotti coltivati nella vertical pharmacy».
Soprattutto alla luce del fatto che in Italia la produzione di erbe officinali «è da sempre insufficiente a soddisfare le richieste crescenti di consumatori che sempre di più si rivolgono alle cure naturali». E l’industria farmaceutica che utilizza principi attivi di origine vegetale «importa ancora molto dai mercati esteri».
Fonte: Il Sole 24 Ore