Vinavil, festeggiati i 100 anni dello storico stabilimento di Villadossola
Il nome Vinavil, che identifica la celebre colla universale, è l’acronimo di Vinil Acetato a Villadossola. Proprio in questo piccolo comune del Verbano Cusio-Ossola, oggi sono stati festeggiati i 100 anni dello storico stabilimento, costruito in realtà nel 1922 in un territorio accessibile per i trasporti, ricco di acqua, di centrali per la produzione di elettricità oltre che di materia prima.
L’azienda, che ha cambiato la storia della chimica italiana moderna, è dal 1994 uno dei marchi della galassia Mapei (di cui rappresenta circa il 10% del fatturato) e produce polimeri in dispersione e solidi che, al di là del ben noto adesivo universale, vengono impiegati come componenti di numerose filiere (edilizia, vernici, arredo, tessile, alimentare) ed esportati in tutto il mondo. Basti pensare che le resine viniliche e acriliche prodotte a Villadossola e a Ravenna (oltre che nei tre siti esteri di Egitto, Usa e Canada) sono impiegate non solo come leganti per vernici o collanti cementizi, ceramici e per il legno, ma anche nella produzione di gomme da masticare, guarnizioni per l’automotive e, persino, film protettivi per i formaggi.
«Una fabbrica che rappresenta la storia di Italia, ma anche quella della nostra famiglia» spiega Marco Squinzi, amministratore delegato Mapei e presidente di Vinavil, presente alla cerimonia di anniversario insieme alla sorella Veronica (anche lei amministratore delegato), alla cugina Simona Giorgetta (che condivide il Cda del gruppo) e alla zia Laura Squinzi, presidente Mapei e che ha vissuto in prima persona l’acquisizione della Vinavil. «La lungimiranza di mio padre – prosegue Marco Squinzi – nell’acquisire un piccolo gioiello sinergico ai prodotti sviluppati dalla Mapei, ma che stava attraversando un momento molto complesso, è ripagato dal successo di una realtà oggi in crescita».
La storia dello stabilimento
La storia dello stabilimento di Villadossola inizia, in realtà, già tra il 1918 e il 1919 quando la SET (Società Elettrochimica del Toce) decide di creare insieme alla SIPS (Società Italiana di Prodotti Sintetici) un insediamento (trasformato poi nel 1922 in fabbrica) all’interno della Val d’Ossola per la produzione di carburo di calcio, precursore dell’acetilene e destinato all’industria metallurgica. Negli anni Quaranta, nonostante le avversità del conflitto mondiale, avviene la svolta e a Villadossola nasce la “colla bianca”, successivamente denominata Vinavil. A metà degli anni Novanta l’acquisizione da parte del Gruppo Mapei dei due siti di Villadossola e Ravenna, che stavano attraversando un momento di forte difficoltà sotto la gestione Enimont, ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo e la nascita della Vinavil SpA. L’investimento della famiglia Squinzi per rilanciare l’impresa ha visto un impegno di risorse importanti e superiori ai 100 milioni per l’ammodernamento di macchinari e linee, l’implementazione di una centrale di cogenerazione, la revisione di tutti i sistemi di sicurezza, il ripristino del reparto R&S oltre che per il ricambio della forza lavoro con l’assunzione di giovani e di figure professionali qualificate.
«Vinavil oggi continua a crescere – spiega Taako Brouwer, amministratore delegato Vinavil -. A Villadossola abbiamo da poco terminato la realizzazione di due nuove linee per i prodotti in dispersione. La più grande sfida che ci attende ora è l’individuazione di soluzioni tecnologiche in grado di promuovere uno sviluppo responsabile». La richiesta di una maggiore sostenibilità già ha portato la ricerca a sviluppare un adesivo più ecologico (nei componenti e nel packaging); a studiare la possibilità del reimpiego degli scarti di produzione dei siti e dei fanghi nelle filiere produttive dell’asfalto o di altri prodotti Mapei; a lanciare un adesivo ad acqua e senza formaldeide per i pannelli sandwich usati nell’industria dell’arredo mentre presto sarà installata una centrale di pannelli fotovoltaici. Gli ultimi investimenti consentiranno di aumentare a stretto giro e del 20% la produzione di Villadossola, nel solco dello sviluppo del settore chimico in Italia.
Fonte: Il Sole 24 Ore