Vino siciliano, cresce l’export ma non sfonda

Una crescita dell’export del 20,7% rispetto al 2016 e del 16,8% rispetto all’anno precedente. Il vino siciliano cresce all’estero ma meno di quanto si possa immaginare. La Sicilia nel 2021 si è piazzata al decimo posto in Italia su questo fronte, superata dal Friuli Venezia Giulia: in valore l’isola ha esportato vino per 139,115 milioni pari a poco meno del due per cento del totale italiano. Sono tutti qui i dati salienti della ricerca realizzata da Winemonitor-Nomisma per conto di UniCredit e presentato nell’ambito di Sicilia en Primeur, la manifestazione organizzata da Assovini Sicilia (che riunisce 90 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie o grandi dimensioni) che è tornata in presenza a Erice in provincia di Trapani.

I mercati in cui il vino cresce di più

E certo i dati sul fatturato derivante dall’export fanno riflettere sebbene il trend sia chiaramente positivo: rispetto ai dati del 2016 il maggiore incremento si è registrato con il Canada (93,1%), la Corea del Sud (64,3%), la Svezia (52,9%) e gli Stati Uniti (40,3%) mentre nell’export i rossi Dop Sicilia registrano un incremento del 2% rispetto al 2019 e i bianchi Dop Sicilia hanno avuto un incremento del 32% rispetto al 2019. Anche questi sono temi di cui si discute a Sicilia en Primeur che si chiude domenica Primo maggio e che, ovviamente, è una manifestazione soprattutto dedicata a presentare alla stampa l’anteprima dei vini siciliani: sono oltre 50 i giornalisti italiani e stranieri che parteciperanno alla kermesse; a questi si aggiunge la presenza di influencer internazionali, Master of Wine, consulenti appartenenti alle associazioni di esperti di vino con una serie di degustazioni di oltre 500 vini delle cantine di Assovini Sicilia. «Con i suoi 98.000 ettari di superficie vitata, la nostra Isola è per definizione un Continente vitivinicolo, inclusivo di molteplici influenze territoriali e storiche e ciò è reso evidente dall’incredibile varietà offerta dai suoi vini – Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia –. Il 2021 ha segnato un incremento sostanziale dell’imbottigliamento della Doc Sicilia, per un totale di oltre 95 milioni di bottiglie prodotte, predisponendo uno scenario ottimista anche per il futuro, grazie alla qualità dei prodotti della vendemmia 2021 che ci accompagneranno nei mercati nei prossimi anni».

Il tema di Sicilia en Primeur

Il tema scelto per l’edizione 2022 di Sicilia en Primeur è “Back to the roots. La Sicilia che vive il futuro”, «perché vogliamo condividere e sottolineare il messaggio che la Sicilia vitivinicola è pronta alle sfide del domani facendo tesoro delle sue preziose pratiche del passato, molte delle quali si sono mantenute intatte negli anni, compatibilmente con l’innovazione tecnologica – commenta Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia – . Tutto ciò, ha consentito una evoluzione enologica nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo».

A Palermo l’evento dedicato alla sostenibilità

E al tema della sostenibilità è dedicato un altro evento in questo weekend dedicato al vino siciliano: lunedì 2 maggio a Palermo al Teatro Santa Cecilia si terrà il simposio “Interazioni Sostenibili” organizzato dalla Fondazione Sostain (26 le cantine associate di cui 15 già certificate) di cui è presidente Alberto Tasca: «Il settore vitivinicolo siciliano è promotore di buone pratiche a favore dell’ecosistema e della cultura dello sviluppo sostenibile, con una prospettiva nazionale e internazionale, a partire dalla Sicilia» dice. Su questo fronte i dati dicono tutto: la Sicilia si colloca al primo posto in Italia per superficie dedicata alla coltivazione biologica della vite. Nell’isola la superficie di vigne a coltivazione biologica, secondo il dato Nomisma, è pari a 30.488 ettari pari al 25,2% della superficie totale di vigne in Sicilia (120mila ettari per una produzione totale di 3,660 milioni di ettolitri) e il 25,9% del totale nazionale coltivato a biologico che è pari a 117.378 ettari).

Una novità di rilievo della Fondazione Sostain è il progetto “100% Made in Sicily” portato avanti, grazie alla sollecitazione della Fondazione Sostain Sicilia, da OI per la produzione di una bottiglia leggera, in grado di abbattere le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto del vetro, e prodotto interamente in Sicilia con vetro riciclato proveniente dalla Regione.

Fonte: Il Sole 24 Ore