Violenza sessuale, 120 vittime contro il rapper Diddy

Sono già più di cento (e stanno aumentando ogni giorno) le donne e gli uomini che accusano Sean “Diddy” Combs di violenze e abusi sessuali: tutti descrivono il rapper e produttore discografico come un predatore sessuale violento, che stordiva le sue vittime con alcol e droghe prima di abusarne, imponendo loro il silenzio con le minacce e sfruttando la sua posizione di potere.

Combs – noto anche come P. Diddy e in precedenza Puff Daddy – è stato arrestato il 16 settembre al Park Hyatt Hotel a Manhattan, è tutt’ora rinchiuso in un carcere di Brooklyn a New York, ed è stato rinviato a giudizio con capi di imputazione pesantissimi che comprendono anche il traffico sessuale, la violenza su minori e lo sfruttamento della prostituzione.

Combs potrebbe avere avuto dei complici i cui nomi celebri potrebbero essere rivelati nella nuova ondata di cause. «I nomi vi sconvolgeranno», ha dichiarato l’avvocato Tony Buzbee, che difende più di cento vittime.

Re dello star system con un patrimonio miliardaio

Per anni una delle figure più influenti della musica e dello star system americani, Diddy – 54 anni e un patrimonio che Forbes stima vicino al miliardo di dollari – si dichiara innocente e «non vede l’ora – ha spiegato il suo avvocato – di provare la sua innocenza e di scagionarsi in tribunale, dove la verità sarà stabilita in base alle prove, non alle speculazioni».

Ma le testimonianze e le prove contro di lui sembrano moltissime e schiaccianti: ci sarebbero anche fotografie, video e registrazioni di quello che succedeva durante i famosi Freak Offs, le performance organizzate dallo stesso Combs negli hotel di New York, ma anche in California e in Florida. O degli abusi che venivano compiuti dietro ai cosiddetti White Parties: le feste in bianco per super ricchi agli Hamptons di New York, alle quali, su invito sempre di Combs, partecipavano attori, stelle della musica e celebrità di ogni genere.
Personaggi come Paris Hilton, Justin Bieber o Leonardo DiCaprio hanno preso da tempo le distanze da quelle feste.

Fonte: Il Sole 24 Ore