Violenza sulle donne, per 7 italiani su 10 è un problema grave e urgente

Violenza sulle donne, per 7 italiani su 10 è un problema grave e urgente

Campagne di sensibilizzazione insufficienti

Parlarne di più e meglio visto che si tratta di un problema molto più grande e più diffuso di quello che emerge dalla fotografia che ne fanno i canali di informazione. È questo che dovrebbero fare i media secondo il 60,6% degli intervistati, quindi la maggioranza del campione.

Una convinzione che è, anche in questo caso, più forte tra le donne (68%) che tra gli uomini (54%). La differenza di genere raggiunge però il massimo tra i giovani della Gen Z dove la maggior parte delle ragazze condivide questa visione (79%), mentre i ragazzi che pensano che i mezzi di comunicazione dovrebbero fare di più e meglio sono meno della metà (46%).

A essere chiamati in causa non sono però solo i media ma anche le campagne di sensibilizzazione giudicate da molti poco efficaci. Se infatti l’83,3% del campione ha dichiarato di aver visto campagne di questo tipo, solo la metà ritiene che siano “in grado di far riflettere”. Circa il 40% degli intervistati le giudica invece “troppo retoriche, poco concrete”, “ripetitive, basate sempre sulle stesse parole e gli stessi concetti”, “poco utili a generare un effettivo cambiamento in chi pratica o potrebbe praticare violenza psicologica o fisica”. Gli italiani bocciano quindi la comunicazione sulla violenza di genere assegnandogli come voto 5 e mezzo su 10.

Se ne parla in famiglia ma serve farlo a scuola

Dalla ricerca emerge che gli italiani parlano molto di violenza di genere e lo fanno soprattutto con il partner (67%) e con i figli. Sono, infatti, il 77,9% quelli che ne discutono con i propri ragazzi e ragazze tra i 14 e 18 anni, mentre il 65,1% inizia già ad affrontare l’argomento quando hanno tra i 10 e i 13 anni. Il 36,7% decide di farlo ancora prima: tra i 5 e i 9 anni.

Si tratta di un dialogo che se da un lato è sicuramente un segnale positivo, dall’altro non sembra sortire grandi risultati vista la scarsa sensibilità delle giovani generazioni emersa dalle risposte precedenti. Anche per questa ragione più di 9 italiani su 10 (91,6%) hanno dichiarato che vorrebbero che le campagne di sensibilizzazione non fossero rivolte, come accade ora, solo agli adulti ma anche e soprattutto ai bambini. Per questa ragione dovrebbero essere condotte prima di tutto all’interno delle scuole e indirizzate, secondo gli intervistati, ai bambini tra i 5 e i 9 anni (39,6%) e tra i 10-14 anni (46,9%). Oltre questa età sembrerebbero perdere efficacia e ad occuparsene dovrebbero essere le istituzioni (56,4%), le organizzazioni non profit (46,9%) e i docenti (42,9%).

Fonte: Il Sole 24 Ore