Voge Sr4 Max, com’è e come va lo scooter cinese premium

Voge Sr4 Max, com’è e come va lo scooter cinese premium

Nel 2024 Voge, azienda nata nel 2018 all’interno del colosso Loncin come marchio “premium”, ha dato un’indicazione più precisa al suo modello di media cilindrata aggiungendo la dicitura “Max” al nome del suo scooter Sr4 (6mila euro). Vi ricorda qualcosa? A noi ha fatto pensare subito all’Xmax 300 di Yamaha; del resto il brand nipponico ha fatto una vera bandiera della dicitura “Max”, fin dalla nascita del fortunato Tmax, maxiscooter che non ha bisogno di presentazioni. Per affrontare sullo stesso livello la concorrenza nipponica (compreso l’Honda Forza 350), il nuovo Voge Sr4 Max sfoggia una notevole qualità costruttiva con dettagli realizzati con cura a un prezzo inferiore di 5-600 euro circa: per rendersene conto è sufficiente esaminare la sella, i blocchetti al manubrio, i comandi al manubrio e l’assemblaggio delle plastiche della carrozzeria. La dotazione di serie, poi, è da scooter di alta gamma: parabrezza elettrico, manopole e sella riscaldate, avviamento keyless con telecomando, fari full led, cruscotto a colori da 7 pollici che si connette allo smartphone e perfino una telecamera anteriore in grado di registrare filmati di discreta qualità su una scheda micro Sd.

Motore potente e sobrio

Il motore è un monocilindrico da 350 cc da 34 cv più che sufficienti a spingere i 205 kg a secco del Voge ai quali si aggiungono i circa 13 litri di benzina che entrano nel serbatoio il cui bocchettone è nel tunnel centrale (comodo: si fa il pieno restando seduti). Il consumo medio dichiarato è di 28 km/l, valore confermato dalla nostra prova. Per la guida cittadina, su pavé e strisce pedonali umidi, il controllo di trazione di serie è una mano santa, ma in generale tutta la ciclistica è ben a punto: robusto telaio in tubi di acciaio a sezione rettangolare, cerchio anteriore da 15” (14” al posteriore), forcella e ammortizzatori Kayaba e freni degni di una moto: doppio disco anteriore da 265 mm con pinza flottante a quattro pistoncini e disco posteriore da 265 mm; il freno di stazionamento, molto comodo quando si parcheggia in discesa sul cavalletto laterale), è davanti alla leva sinistra. Elemento di sicurezza: nelle frenate più decise le luci posteriori lampeggiano automaticamente avvertendo il veicolo che segue.

Come va

Avendo chi scrive un dna motociclistico, quando è in prova uno scooter, la tendenza è guardare più la sostanza che la forma. Con il Voge Sr4 Max, però, anche lo sguardo d’insieme è appagante, specie per il frontale che si discosta dalla concorrenza: i fari full led conferiscono un piacevole “sguardo” aggressivo, ben integrato con le prese d’aria e il parabrezza che si regola in altezza con un pulsante dietro la strumentazione. Qui troviamo anche i pulsanti per regolare il riscaldamento sia delle manopole sia della sella, su tre livelli. La sella a 775 mm da terra offre subito tanta confidenza con lo Sfida Sr4 fin dai primi chilometri, tanto più che c’è spazio in abbondanza per le ginocchia (un po’ meno per i piedi), anche per i piloti più alti.

 

Il manubrio, largo e alto, offre un buon controllo e chiude una triangolazione con selle e pedane particolarmente comoda, che evita indolenzimenti. Il motore è potente e garantisce accelerazioni decise nonostante il Voge non sia un fuscello; peccato per il controllo di trazione che interviene tagliando la potenza un po’ bruscamente quando occorre. Secondo e ultimo neo del Voge: il sottosella, capiente (41 litri) e illuminato, ha una forma un po’ irregolare che non consente di sfruttarne appieno lo spazio; vi entrano comunque un casco integrale e un jet, mentre nei due vani nel retroscudo, dotati di presa Usb e 12V, si possono riporre piccoli oggetti. L’Sr4 Max ci è piaciuto molto nelle curve, anche a velocità sostenuta, perché tiene molto bene le traiettorie e si è rivelato abbastanza nei cambi di direzione, merito di una corretta distribuzione dei pesi. Caratteristica che si apprezza molto anche nel traffico, àmbito nel quale il Voge non stanca grazie a una guida facile e non impegnativa. Bene la frenata, dosabile e adatta alle caratteristiche dello scooter, e la protezione dall’aria: posto tutto in alto, il parabrezza protegge ottimamente anche piloti alti 190 cm. Infine, le sospensioni: tarate un po’ sul rigido per favorire una guida brillante, sulle buche cittadine più ostiche lasciano passare qualche scossone alla schiena del pilota, ma niente di fastidioso.

Fonte: Il Sole 24 Ore