Vw, il sindacato accusa il ceo Diess: incompetenza sulla crisi dei chip

Vw, il sindacato accusa il ceo Diess: incompetenza sulla crisi dei chip

Scontro al calor bianco tra il capo del sindacato Daniela Cavallo e il ceo Diess durante un incontro con i dipendenti Volkswagen nello stabilimento di Wolfsburg. Il futuro di Diess, il cui incarico rinnovato in estate scadrebbe nel 2025, è, come è trapelato ieri e scritto dalla stampa tedesca, nelle mani di un comitato di mediazione proprio perché si confrontano due visioni molto diverse. Il capoazienda preme per un aumento della produttività e per un taglio dei costi che potrebbe costare 30mila posti di lavoro.

Nel confronto, Diess, 63 anni appena compiuti, ha fatto capire che il pericolo viene da Tesla e dalla sua nuova fabbrica alle porte di Berlino, che nonostante gli ostacoli burocratici e l’opposizione delle comunità locali e degli ambientalisti (è in corso un referendum) dovrebbe aprire dopo diversi rinvii all’inizio del 2022. La casa americana sta migliorando rapidamente la qualità costruttiva e sembra destinata a raggiungere un tempo di produzione di appena 10 ore per auto proprio nel sito di Gruenheide, ha detto Diess. La principale fabbrica di auto elettriche del gruppo tedesco a Zwickau impiega di più di 30 ore per veicolo, che dovrebbero essere ridotte a 20 ore l’anno prossimo.

«Sì, sono preoccupato per Wolfsburg», ha detto Diess ai lavoratori durante il primo raduno dei dipendenti nel più grande sito di produzione di automobili del mondo dalla pandemia di Covid-19. «Voglio che i vostri figli e nipoti possano ancora avere un lavoro sicuro qui da noi a Wolfsburg. Questo è il mio punto oggi, ecco perché sono qui». Ma ha anche aggiunto: «I posti di lavoro diminuiranno sicuramente entro i prossimi 10-15 anni, soprattutto nell’amministrazione a livello di gruppo, ma anche nella produzione e nello sviluppo». Che ne possano essere creati di nuovi e con mansioni diverse, sarà da vedere.

Diess ha annullato un viaggio negli Stati Uniti, dove avrebbe dovuto incontrare investitori e visitare aziende tecnologiche sulla costa occidentale, proprio per occuparsi delle crescenti tensioni con i potenti leader sindacali, a cominciare dalla nuova leader del consiglio di fabbrica, Daniela Cavallo, 46 anni, origini calabresi, prima donna a ricoprire questo ruolo in Vw, che lo ha duramente criticato, sostenendo che «esistono già degli accordi di salvaguardia fino al 2029 e che misure aggiuntive non saranno oggetto di trattativa». Cavallo ha anche rimproverato a Diess di non affrontare le sfide del gruppo con lo stesso entusiasmo con cui si tiene in contatto con il numero uno di Tesla, Elon Musk. «Solo chi capisce e tiene d’occhio la concorrenza può vincere», ha replicato Diess. Per Cavallo «una provocazione» che «mostra che il dottor Diess continua a non avere alcun interesse per una cooperazione costruttiva».

La leader del consiglio di fabbrica ha quindi invitato il capo del gruppo automobilistico a limitare la sua attività sui social media e a dedicare più attenzione alla risoluzione della persistente carenza di chip che ha colpito il secondo produttore mondiale di automobili, più duramente di quanto abbia fatto con Tesla (che ha addirittura stabilito nuovi record di produzione e con 600mila auto dopo nove mesi ha già superato il record del 2020 a 499mila) o Bmw, reduce da un trimestre molto brillante con profitti in crescita e margini nettamente migliori di Vw. «Ci fornisce spesso belle foto dei suoi viaggi, ma sfortunatamente non ancora i semiconduttori. Volkswagen sta dando una patetica dimostrazione di incompetenza perché altri produttori fanno molto meglio», ha sferzato la sindacalista augurandosi che il management stia prendendo contromisure anche per la nuova carenza che minaccia l’automotive, quella di magnesio.

Fonte: Il Sole 24 Ore