Warner Bros. Discovery guarda alla crescita dei numeri (anche con Amadeus)
Una partenza che ha suscitato interesse e curiosità tra il pubblico televisivo italiano. Certo il debutto non ha rispettato pienamente le previsioni del mercato, ma comunque in casa di Warner Bros. Discovery l’avvio dell’operazione Amadeus è visto positivamente, con numeri indicativi di una crescita rispetto al passato e margini di miglioramento rispetto al futuro.
La partenza di Amadeus sul canale Nove con il suo nuovo programma “Chissà chi è”, con debutto avvenuto il 22 settembre, fa ancora discutere per gli ascolti sui quali le analisi si stanno moltiplicando cercando però un punto d’approdo. Tutto calcolato o va visto come un flop considerando anche il divario con con i programmi concorrenti come “Affari Tuoi”, lasciato da Amadeus e condotto ora da Stefano De Martino su Rai 1 con dati di share sul 25% (mentre la prima puntata di “Chissà chi è” ha attirato circa 926mila spettatori, raggiungendo uno share del 5.2%)?
Nessuna delle due cose verrebbe da dire. C’era qualche attesa in più rispetto alla prova dei fatti, va detto, con i centri media che hanno acquistato pubblicità venduta con target di share superiori a quelli attuali (attorno al 3-4%). Ma dall’altra parte ci sono anche dati di crescita che in Warner Bros. Discovery sono considerati la reason why.
Dal 22 al 29 settembre il canale Nove ha totalizzato nell’access “standard” (20.30-21.20) 688mila spettatori, pari al 3,6% di share (in crescita del 41% sul 2023). Nell’access “allargato” (20.40-21.40) spettatori a quota 747mila, pari al 3,9% di share (in crescita del 50% sul 2023) mentre nel prime time allargato (21.40-23) si parla di 610mila spettatori, pari al 3,5% share (in crescita del 55% sul 2023).
Amadeus ha dichiarato di essere fiducioso nel progetto e di voler continuare a lavorare per migliorare i risultati. Ha sottolineato che ogni nuovo programma ha bisogno di tempo per trovare il proprio ritmo e conquistare il pubblico. Inoltre, ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto dai suoi fan e dalla rete. Secondo gli esperti di analisi della televisione, il vero vulnus sta nel fatto che è ancora tutta da costruire la fedeltà del pubblico sul canale Nove, la rete in chiaro ammiraglia di Warner Bros. Discovery in Italia. Compito al quale è atteso Amadeus. Ma, fanno capire dalla media company guidata da Alessandro Araimo, con il tempo che ci vuole.
Fonte: Il Sole 24 Ore