Watches and Wonders, a Ginevra gli orologi sperimentano il futuro

Watches and Wonders, a Ginevra gli orologi sperimentano il futuro

È in corso da due giorni la fiera Watches and Wonders di Ginevra, con protagonisti 38 brand di alta orologeria, anche quest’anno in versione digitale. Sarà in presenza, come nel 2020, invece a Shanghai, dal 14 al 18 aprile, con 19 marchi presenti. In Cina il mercato è tornato a correre: lo confermano i dati della Fédération de l’industrie horlogere suisse sulle esportazioni, cresciute nel 2020, rispetto al 2019, del 20% a 2,394 milioni di franchi svizzeri, mentre verso i 30 mercati principali il calo è stato del 21,8%. Nei primi due mesi 2021, l’export verso la Cina è cresciuto del 90,4% sul 2020 e del 47,9% sul 2019, a fronte di un -5,9% globale.

«Vogliamo dimostrare che l’alta orologeria è viva»

A organizzare Watches and Wonders di Ginevra e lo spin-off in Cina è la Fondation Haute Horlogerie, che da luglio ha come presidente e ceo Emmanuel Perin, già membro del board della Fondazione: «L’obiettivo è dare rilevanza all’alta orologeria – spiega – e dimostrare che il nostro universo è vivo e ricco di valori». Rispetto all’anno scorso è cambiato molto: il format originale prevedeva una kermesse al Palexpo di Ginevra con eventi e iniziative in città – poi cancellata – e la piattaforma watchesandwonders.com come “complemento”. «Nel 2020 ci furono solo sei settimane per creare contenuti digitali molto più forti rispetto a quelli previsti – spiega Perin –. Per questa edizione abbiamo avuto più tempo: il salone fisico previsto per il 2021 è stato annullato a novembre e da allora abbiamo lavorato per creare una maggiore interattività con eventi live, dibattiti, interviste e più panel».

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Fra i marchi presenti molte new entry

La fiera resta a inviti per circa 23mila tra retailer, media e “amici dei brand” selezionati in tutto il mondo. Gli appassionati non addetti ai lavori potranno connettersi a watchesandwonders.com. Da quest’anno alle abituali presenze a Ginevra del gruppo Richemont (Cartier, Panerai, Iwc, Vacheron Constantin, Jaeger-LeCoultre, Montblanc, A. Lange & Söhne, Roger Dubuis, Baume & Mercier e Piaget), di Kering (Ulysse Nardin) e di grandi maison come Hermès si aggiungono altri arrivi di peso, alcuni dalla ex fiera Baselworld, tra i quali Rolex, Patek Philippe, Chopard, Chanel, Tudor, Bulgari, Tag Heuer, Zenith e Louis Vuitton.

«Integrare 19 nuovi marchi nella piattaforma è una grande sfida, anche perché ora le presenze sono il doppio rispetto al 2020 – sottolinea Perin –. Inoltre avremo maison indipendenti, che è importante che la fondazione continui a supportare». La riuscita di questa edizione diventerebbe il miglior viatico per quello che sarà il banco di prova per Watches&Wonders di Ginevra: l’evento fisico del 2022.

«L’intento è avere a Ginevra i referenti dell’alta orologeria, non solo nel 2021 e nel 2022, ma anche negli anni a venire e il main event sarà al Palexpo. Vedremo cosa fare in città – conclude Perin –. In un tempo in cui la tecnologia è protagonista, abbiamo bisogno di veicolare valori come il savoir-faire, l’artigianalità, l’innovazione e la creatività. L’arte orologiera meccanica è stata inserita dall’Unesco nell’heritage culturale intangibile dell’umanità. Noi vogliamo continuare a proteggerla e a farla evolvere».

Fonte: Il Sole 24 Ore