We.Do Holding, nuovi progetto per rafforzare le catene di fornitura
Negli ultimi anni il tema della sicurezza delle catene di apporvvigionamento e in particolare la necessità di garantire la continuità delle forniture – dopo i tanti colli di bottiglia creatisi in conseguenza della pandemia da Covid-19 e poi della guerra tra Russia e Ucraina – è diventato centrale per le imprese europee.
Le soluzioni ideate e sviluppate sono state di diverso tipo, ma tutte hanno avuto come minimo comun denominatore la volontà di ridurre le distanze dai fornitori e di aumentare il controllo sulla filiera.
Nasce da questa esigenza l’iniziativa di We.Do Holding, gruppo padovano del settore arredo-design, che ha presentato «Supply Echosystem», un progetto che si propone due obiettivi: dare alle aziende della filiera produttiva la possibilità di beneficiare di un sistema di certificazione e di rating di filiera solido e affidabile, di nuovi strumenti finanziari e di reali possibilità di essere più sostenibili (anche attraverso il contratto di filiera sostenibile firmato con Intesa-Sanpaolo); e mettere in atto una osmosi di competenze tra la capogruppo, le sue aziende e la catena di fornitori, secondo il modello contrattuale delle reti d’impresa.
Oggi, il gruppo We.Do Holding (330 milioni di euro di fatturato nel 2023 e 28 milioni di euro di Ebitda) è formato da 11 società, che progettano e producono sistemi e soluzioni per il mondo della casa, del corporate e dei progetti (cucine, living, divani, mobili e sedute per ufficio, illuminazione, arredo bagno, dispositivi e arredi medici). Con la divisione contract opera come general contractor per progetti chiavi in mano, e segue inoltre l’interior design dei progetti, occupandosi dell’involucro edilizio nella sua totalità, dalla costruzione alla fornitura dell’arredo e dei servizi complementari come la gestione energetica e il noleggio operativo.
Nel piano industriale 2025-2028, che sarà approvato nei prossimi mesi, saranno posti come obiettivo di gruppo non solo la costruzione di edifici, l’arredo e la fornitura di tecnologia, ma anche la gestione dei servizi sostenibili, come le utenze e la produzione energetica.
Fonte: Il Sole 24 Ore