Yunus ai giovani: siete la generazione più potente. Temi e protagonisti della giornata di chiusura del festival

Yunus ai giovani: siete la generazione più potente. Temi e protagonisti della giornata di chiusura del festival

Un filo rosso che si dipana dagli effetti economici e geopolitici della crisi in Ucraina alla stretta monetaria della Bce in funzione anti inflazione, dalla lotta al cambiamento climatico all’auto ecologica, dalle strategie di gestione dei flussi migratori alle riforme, fino al rapporto tra Italia e Ue, a cominciare da due capitoli di stretta attualità: l’adesione al Meccanismo europeo di stabilità e la trattativa con Bruxelles sul Pnrr. Sulla scia delle giornate precedenti, anche quella conclusiva del Festival dell’Economia di Trento ha fornito occasioni di approfondimento, dialogo e riflessione. E spunti a 360 gradi.

Durante l’evento conclusivo sono state comunicate le date dell’anno prossimo: il festival dell’economia si terrà dal 23 al 26 maggio 2024.

La sfida del clima e il messaggio ai giovani

Un “dossier forte” emerso nell’ultima giornata del Festival è quello del cambiamento climatico. Un problema pressante e crescente a livello globale. Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace nel 2006 e fondatore di Grameen Bank, ha lanciato un messaggio chiaro; senza un’azione rapida, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche.

«Stiamo percorrendo una via suicida, saremo presto estinti come i dinosauri se andremo avanti su questa strada. È un fatto scientifico – ha aggiunto -; la temperatura globale diventa sempre più alta e il cambiamento climatico è una realtà. Se ne parla molto, ma le parole non risolvono il problema, solo le azioni possono cambiare le cose».

Secondo Yunus, «bisogna sperimentare nuove strade, avere nuove idee, perché percorrendo le vie vecchie non si raggiungono nuove destinazioni. Dobbiamo creare una nuova civilizzazione, portare con noi quello che funziona e lasciare indietro quello che non funziona, trasformando il mondo in cui viviamo e cercando di rendere il mondo un posto migliore».

Fonte: Il Sole 24 Ore