Zakia Seddiki Attanasio: «In memoria di Luca, lavoriamo per salvare l’Africa con lo sviluppo»

Zakia Seddiki Attanasio: «In memoria di Luca, lavoriamo per salvare l’Africa con lo sviluppo»

«La memoria di Luca si onora continuando il suo lavoro, perché mio marito credeva profondamente nel dialogo, nella cooperazione, nella possibilità di un’Africa capace di salvarsi attraverso lo sviluppo e non attraverso la carità». Zakia Seddiki Attanasio parla al Sole 24 Ore con la voce rotta dalla commozione. Sono passati quattro anni, oggi, dall’omicidio in Congo di suo marito, l’ambasciatore Luca Attanasio. E lei, vedova con tre figlie, porta avanti con amore e cura il lavoro della fondazione Mama Sofia, che avevano fatto nascere insieme nel 2017 a Kinshasa. «Quello che mi sta davvero a cuore – racconta – è che si comprenda il vero spirito di Luca, come operava, la grande umanità che ha contraddistinto la sua attività di diplomatico». Ma anche lanciare un appello per l’Africa: «Non va lasciata sola».

Lei è diventata un simbolo di pace e cooperazione. Trump ha appena assestato un duro colpo ai programmi Usaid, la più grande agenzia di sviluppo al mondo. Qual è la posta in gioco per l’Africa?

È altissima. La decisione di Trump è un segnale molto preoccupante, perché l’Africa ha bisogno di investimenti, di piani a lungo termine, e non solo di interventi di emergenza. Sono in pericolo milioni di persone e i giovani africani rischiano di trovarsi senza cure, senza farmaci per malaria e Aids, senza opportunità di crescita. Non solo. I tagli possono aumentare le migrazioni forzate e l’adesione a gruppi armati e terroristici. E nei vuoti si inseriscono attori come Cina e Russia, che portano con sé modelli diversi di coooperazione, più interessati alle risorse strategiche, come il cobalto, che allo sviluppo sostenibile. Spero che l’Europa capisca che investire in Africa significa investire nel proprio futuro. Luca ripeteva: se l’Africa sta bene, il mondo sta bene.

Bene, dunque, il modello italiano del Piano Mattei?

Io ci credo tanto: soltanto lavorando insieme si attiva lo scambio concreto e paritario che serve per investire in Africa.

Fonte: Il Sole 24 Ore