Zegna produrrà Tom Ford: accordo di licenza per 20 anni con Estée Lauder
Sarà Ermenegildo Zegna a produrre su licenza le collezioni di Tom Ford, una volta finalizzato il passaggio del marchio statunitense a The Estee Lauder Companies, confermato per un valore complessivo di 2,8 miliardi di dollari e atteso entro la prima metà del 2023. Un accordo di lunga scadenza, di durata ventennale, che impegna il gruppo italiano, fondato nel 1910 a Trivero, nella Valdilana piemontese, e il gruppo cosmetico che ha scelto di investire nel marchio fondato dallo stilista texano: Zegna realizzerà pertanto le collezioni maschili (che già produceva) femminili e kidswear, l’intimo, la gioielleria, oltre agli accessori e ai prodotti della categoria Home e Textiles, in stretta collaborazione, come si legge nella nota che annuncia l’accordo, «per solidificare il posizionamento del brand Tom Ford nel segmento lusso».
L’accordo come detto ha durata di venti anni e si rinnoverà automaticamente per altri 10 anni al verificarsi di alcune condizioni prestabilite.
Tom Ford, fondatore e attuale ceo del suo marchio, continuerà a ricoprire il ruolo di direttore creativo dopo il closing dell’operazione e fino a tutto il 2023. «Tom Ford è uno dei più iconici e distintivi marchi del segmento ultra-luxury al mondo e questo passo che ci vede insieme si allinea perfettamente con la nostra strategia – ha commentato Gildo Zegna, ceo del gruppo – . Siamo stati partner e azionisti del marchio sin dalle sue origini e ho lavorato con Tom per molti anni, considerandolo un grande amico. Questa transazione è la prima da quando ci siamo quotati alla Borsa di New York nel dicembre del 2021 e conferma il nostro impegno a sviluppare la nostra piattaforma per creare valore per tutti i nostri stakeholder».
Un’altra azienda italiana gioca un ruolo chiave come partner industriale di Tom Ford: l’accordo con Estée Lauder prevede infatti una licenza perpetua per il gruppo Marcolin (che già produce gli occhiali da vista e da sole Tom Ford) a fronte del pagamento di 250 milioni di dollari. L’azienda veneta sosterrà il finanziamento dell’operazione in parte con la cassa disponibile e in parte sottoscrivendo un aumento di capitale di almeno 50 milioni di euro.
Fonte: Il Sole 24 Ore